Oltre 22 milioni di persone nel 2015 hanno visto la sua luce rossa troneggiare sull’Albero della Vita durante l’EXPO di Milano.
I suoi sistemi di segnalazione luminosa hanno accompagnato gli allenamenti dei super campioni d’Europa e del mondo del Real Madrid.
Dal 1988 la C&E Group ne ha fatta di strada ed ora, a dicembre 2018, l’azienda del Lecchese si appresta a spegnere le sue prime trenta candeline.
Un risultato importante e significativo per quella che era nata, per volontà di Vincenzo Di Giovine, come una piccola società a conduzione familiare nel settore Oli&Gas, Combustion and Energy, come produttore di sistemi di automazione, accensione e controllo per bruciatori e fiaccole.
Oggi, con vari brand e spinoff, C&E è un marchio conosciuto in tutto il mondo, che guarda in modo forte e mirato verso il futuro. «Operando per anni nel settore Oli&Gas – racconta il CEO Vincenzo Di Giovine – ci siamo resi conto della crescente necessità di sistemi di illuminazione affidabili e innovativi per aree industriali pericolose e potenzialmente esplosive».
Da questa intuizione nel 2005 fu creato il brand LUXSOLAR che in poco più di 10 anni si è affermato come leader mondiale nei segnalatori aeronautici a LED.
Le sue luci sono visibili sul Ponte di Calatrava di Reggio Emilia inaugurato nel 2007, sulla Moschea di Algeria nella provincia di Algeri (terza moschea più grande al mondo), negli eliporti della Groenlandia, oppure sui ponti attraverso il Bosforo e sul Bosco Verticale, solo per citare qualche esempio.
La spinta in più rispetto a molti competitor è stata la costante ricerca di prodotti innovativi e all’avanguardia.
Da qui le decine di brevetti depositati a marchio C&E che hanno portato lavori soprattutto sul mercato estero.
Nel 2017, poi, è stata creata VDGLAB srl, una propria società di ricerca e sviluppo che ha lo scopo di implementare la vasta gamma di prodotti già esistenti.
Ma dopo trent’anni il CEO Vincenzo Di Giovine ha deciso di affidare la crescita del gruppo alla seconda generazione, lasciando al figlio Alfonso Di Giovine, attuale direttore vendite e responsabile di produzione, e a Maria Cristina Di Giovine, responsabile qualità e sicurezza della società.
«La staffetta, ecco la ragione per affidare alle nuove generazioni il compito di proseguire nella corsa che ci vede partecipi nella realizzazione del domani comune. – prosegue Vincenzo Di Giovine - Dopo i 70 anni bisogna cedere il testimone e lasciare che nuove forze diano il meglio e permettere al progetto di tagliare tanti traguardi».